Rabbini

18 Nisan 5784

Scintille

La veste

Il cielo è la veste dell’universo trascendente, creato attraverso il punto trascendentale dell’Inizio; la terra è la veste dell’universo corporeo, creato tramite Elohim; è la grande madre. La Yud di Yah è l’inizio, cioè il padre di tutto; la Hey di Yah è Elohim, cioè la madre di tutto, la madre di tutti i viventi. E la sapienza è il padre, e non la si può conoscere se non con la comprensione, essa è Elohim. Così Yah è il Nome Divino che unisce padre e madre in uno, due universi celati nel mistero.

(Tikunè ha-Zohar, f. 63)

Perchè dio non parla più agli uomini?

Un giorno dei bambini hanno domandato al nostro Maestro: “Rabbì, perché Dio non parla più agli uomini? Ed Egli ha risposto: non è vero che il Santo Benedetto non parla più agli uomini, Egli ci parla in ogni momento della nostra esistenza, se non ci fosse la sua parola il mondo non potrebbe esistere. Il problema è che noi non siamo capaci di ascoltare ciò che ci sta dicendo”.

(Rav David E. Sciunnach)

 

Canti e inni

Il Creatore disse:“se non fosse per i canti e gli inni che voi innalzate ogni giorno, Io non avrei creato il mondo”. In verità, tutto il creato canta continuamente, come è scritto:“Fin dai confini della terra noi li sentiamo cantare”.

(Midrashè ha-Genizòt, Batè Midrashòt, ‘Otiòt de’Rabbì Akivà, nusach Alef sulla lettera Alef)

Essere assetati di Dio

Essere assetati di Dio è il nostro compito in questo mondo. Essere dissetati sarà la nostra ricompensa nel mondo avvenire.

(Rabbì Nachman di Breslaw)

La porta

La preghiera è innanzitutto la porta attraverso la quale arriviamo a Dio. Impara a pregare e giungerai a conoscerlo e ad amarlo.

(Rabbì Nachman di Breslaw in Likutè Moharan 2, 94)

Il bene

Preoccupati di fare il bene, e il male diminuirà automaticamente.

(Rabbi Nachman di Breslaw)

La gioia

Non vi è nulla di così liberatorio come la gioia. Essa libera la mente e riempie di quiete. (Rabbi Nachman di Breslaw in Likutè Moharan 2, 10)

Il corpo

Ogni essere umano dovrebbe prendersi cura con grande compassione della carne del suo corpo per poter condividere con esso tutte le dimensioni della saggezza e le visioni di cui l’anima è capace, perché anche il corpo è capace di tale percezione. Non impedire ai tuoi occhi di avere pietà per la carne, che è la carne del tuo corpo. Devi avere grande compassione per il tuo corpo. Fai in modo di purificare il tuo corpo, perché esso possa divenire consapevole di tutta la saggezza e delle visioni che l’anima percepisce.

(Rabbì Nachman di Breslaw in Likutè Moeran 22, 5-7)

Gli ostacoli

Non sentirti frustrato per gli ostacoli che incontri nel tuo viaggio spirituale. Sono presenti di proposito, per aumentare il tuo desiderio di raggiungere la meta. Infatti, quanto più grande è la meta, tanto maggiore sarà il desiderio di cui hai bisogno per raggiungerla.(Rabbì Nachman di Breslaw in Likutè Moharan 1, 66)

Prudenza

Procedi con prudenza: la crescita spirituale deve avvenire lentamente e costantemente. Troppo spesso vogliamo migliorare noi stessi e le nostre relazioni così velocemente da creare frustrazione e confusione dentro di noi.

(Rabbì Nachman di Breslaw)

Musica e canto

I mezzi più diretti per unirsi a Dio in questo mondo fisico sono la musica e il canto. anche se non sai cantare bene, canta. Canta da solo. Canta nell’intimità della tua casa. Ma canta.

(Rabbì Nachman di Breslaw)

Devozione

Non è sufficiente conoscere Dio solo con la mente. Unisci l’intelletto al cuore, cosicché il timore della grandezza di Dio faccia sorgere una devozione autentica.

(Rabbì Nachman di Breslaw)

Cerca il bene

Cerca sempre il bene dentro di te. Concentrati su quel bene, mettilo in evidenza, e trasforma in gioia anche la depresione.

(Rabbì Nachman di Breslaw in Likutè Moharan 1, 282)

La luce

La luce dell’infinito è senza forma e ne acquista una -nel bene o nel male – in colui che la riceve. Perciò dipende da noi. Dobbiamo fare del nostro meglio per trasformare la luce di Dio in benedizione, non in maledizione.

(Rabbì Nachman di Breslaw in Likutè Moharan 1, 3)

Vittoria e verità

Vista la fallibilità umana, la vittoria e la verità non vanno sempre d’accordo. Perciò, se vuoi vincere sempre, non puoi essere sempre nella verità.

(Rabbì Nachman di Breslaw in Likutè Moharan 1, 122)

Ricevere il vento e lo spirito

Come gli uccelli in volo devono aprire le ali per ricevere il vento e quindi poter volare, tutti gli organi del corpo devono allo stesso modo aprirsi per ricevere lo spirito attraverso diversi orifizi, diversi pori, diversi passaggi, le molte camere del cuore e le camere della mente. Perché se lo spirito, che armonizza il Regno superiore e quello inferiore, non riempissero le camere del cuore, il fuoco del cuore consumerebbe l’intero corpo. Non c’è da stupirsi, dunque, che vi siano diversi passaggi e orifizi tra il cuore (fuoco) e i polmoni (spirito), i quali mantengono tutti quanti il giusto equilibrio.

(Sefèr ha-Zohar, vol. 4, f. 227b)

Dio ti chiama

Ogni giorno Dio ti chiama, come è scritto (Proverbi 1, 24):“ Vi ho chiamato ed avete rifiutato”. È scritto anche (Isaia 65, 12):“ Vi ho chiamato e non avete risposto” ed ancora è scritto (Isaia 66, 4):“Io avevo chiamato e nessuno ha risposto”. E come sai, allora, che Dio ti sta chiamando? Quando all’improvviso ti senti travolto da un’ondata di nuova ispirazione venuta dal nulla, sappi che Dio ti sta chiamando. Potresti rispondere dicendo “Sono qui”, ed aprire il tuo cuore all’amore che attende di entrarvi dentro, alla novità del momento successivo come se fosse il primissimo, e poi osservare la magia che allora si dispiegherà per te!

(Rabbì Zadok ha-Cohen in Zidkat ha-Tzaddìk, n. 222)

Dio è tutto

Osserva il Santo Antico, il mistero di tutti i misteri, che è separato da tutto e tuttavia al tempo stesso non è separato da nulla, perché ogni cosa è unita dentro Dio e Dio è unito a ogni cosa. Perché Dio è tutto, l’antico di tutti gli antichi e il piu’ celato di tutto ciò che è celato; Egli è senza forma e tuttavia ha forma. Dio ha forma per sostenere l’universo, e Dio non ha forma perché Dio non è soggetto al regno dell’esistenza.

(Sefèr ha-Zohar, vol. 3 f. 228b)

Un’ombra

La vita è come un ombra, ma non come l’ombra di un albero a mezzogiorno, bensì come l’ombra di un uccello in volo.

(Rabbì Nachman di Breslaw)

Credere

Vi sono molti modi diversi di credere. Vi è una fede, per esempio, che è unicamente nel cuore. Ma il principio fondamentale è che la fede di una persona dovrebbe essere così grande da ricolmare tutto il corpo. Come è scritto negli insegnamenti del grande Arì ha-Kadosh, si dovrebbero levare le mani con i palmi rivolti verso il capo seguendo il rituale con cui ci si lavano le mani prima di mangiare il pane. E questo, insegnava, per indirizzare il sacro. Così vedi come occorra avere fede non solamente nel proprio cuore, ma anche nelle proprie mani! Come occorra che levando le mani con i palmi rivolti verso il capo si indirizza la santità. Come è scritto a proposito di Moshè nostro Maestro, quando egli sollevò le mani per portare la vittoria ai suoi guerrieri (Esodo 17, 12): “Così le sue mani rimasero ferme”.

(Rabbì Nachman di Breslaw in Likutè Moharan n. 9)