Rabbini

19 Adar II 5784

Menachèm ben Shelomò

Rabbì Menachèm ben Shelomò (Kalonimos) da Roma, visse nel dodicesimo secolo (XII° sec.), e compose il “Midràsh Sékhel Tov”, una raccolta di midrashìm vari seguendo l’ordine dei versetti della Torà. Ad essi si aggiungono altre spiegazioni, specialmente grammaticali, e traduzioni di alcuni termini in italiano. Ad alcuni brani aggiunge anche decisioni halakhiche raccolte dal Talmùd e dalla letteratura dei Ghe’onìm.

 L’opera racchiude il commento alla Torà ed alle Cinque Meghillòt, ma di fatto ci è pervenuta solo una parte della Genesi e dell’Esodo.

Un secondo libro in 50 capitoli è l’ “Èven Bòchan” (la pietra provata), tratta la grammatica e le metodologie ermeneutiche della Torà. Il libro, che segue la metodologia di Menachèm ben Sarùq (radici verbali bilittere anziché trilittere), fu composto nel 1143 come libro di testo per i suoi tre figli.

(bibliografia N. Pavoncello – Letteratura Ebraica in Italia 1963)

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