Rabbini

4 Tishri 5785

Isaia (Yeshayà) Bassan

Rabbì Isaia (Yeshayà) Bassan, Rabbino dell’inizio del diciottesimo secolo (1670? – 1739).

Fu allievo di Rabbì Yehudà Briel, genero del kabbalista Rabbì Binyamìn Coen Vitali e suocero di Yosèf Shallìt Richetti, fu allievo di Rav Moshè Zacuto e di Rav Mordekhày Bassan a Verona.

Esercitò il rabbinato a Padova ed in varie Comunità, l’ultima delle quali fu quella di Reggio Emilia, dove succedette a suo suocero. Fu anche poeta e grammatico: il suo allievo Moshè Chayìm Luzzatto lo elogia nel suo “Leshòn Limmudìm”. Esistono molti suoi responsi su diverse questioni halakhiche poste da varie Comunità d’Italia che furono pubblicati postumi nel “Lachmè Todà” stampato a Venezia nel 1740.

Altri responsi vennero stampate nei libri “Toràt Shelamìm” (Venezia 1741), “Pàchad Itzchàk” e “Shémesh Tzedaqà”. Restano manoscritti molti suoi discorsi, studi innovativi sul Talmùd, glosse e confutazioni sul Vangelo. Scrisse in italiano un’apologia dell’Ebraismo contro le accuse antigiudaiche.

Tentò con tutti i modi di difendere (ed in parte frenare) il suo allievo Moshè Chayìm Luzzatto. Morì a Reggio nel 1739.

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