Rabbini

6 Tishri 5785

Binyamìn be-Rabbì Yehudà

Rabbì Binyamìn be-Rabbì Yehudà Bozzecco, di Roma. Nasce verso la fine del XIII secolo.

Rabbino romano discendente della illusre famiglia degli Anawim, una delle prime quattro famiglie, deportate da Tito a Roma, immediatamente dopo la distruzione del Santuario di Gerusalemme.

Rabbì  Binyamìn fu grammatico ed esegeta. Nel campo degli studi grammaticali ci ha lasciato un’opera, dal titolo Mevò ha-Lashòn (introduzione allo studio della lingua) o Mevò ha- Dikduk (introduzione allo studio grammaticale), conosciuta anche con il nome di Ha-Korchà libro molto stimato ed apprezzato dai suoi contemporanei, tanto da vedere non poche volte le stampe, insieme al Mahalakh di Rabbì Moshè Kimchì ed altre opere di grammatica

‘Immanuèl Romano ne loda la sapienza in Torà e nelle scienze. Ha composto commenti ad alcuni libri biblici, libri di grammatica e Piyutìm, tutto tuttora manoscritto.

(bibliografia N. Pavoncello – Letteratura Ebraica in Italia 1963)

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